Classe 1981. Romano di nascita, umbro d'adozione, pugliese per scelta.
Nel 2006 si laurea con lode in "Viticoltura ed Enoogia" presso la Facoltà di Agraria di Perugia con una tesi sperimentale sulla "Macrossigenazione del Sagrantino".Comincia a lavorare nella verde Umbria: prima nella terra dei bianchi orvietani, poi in quella dei rossi austeri della zona di Montefalco.
Nel 2008 diventa l'enologo dell'azienda Leone de Castris, ruolo che ricoprirà per 11 anni. Nel 2019 decide intraprendere la carriera di enologo consulente stringendo collaborazioni con aziende in diverse regioni d’Italia.
Dal 2015 è anche membro del comitato scientifico del gruppo di ricerca "wine research team". Impegnato nella ricerca, dal 2021 lavora su diversi progetti sperimentali sui vitigni autoctoni pugliesi insieme ad alcuni docenti del Corso di Laurea di Viticoltura ed Enologia dell’Università del Salento.
Nel 2018 riceve la nomination « Best three – Winemaker dell’anno » ai Food And Travel Awards
Nel 2019 viene premiato come « Miglior giovane enologo » secondo Vinoway
Ha una moglie abruzzese e due figli leccesi.
Detesta i vini senza acidità. Tifa Inter e Spal, ama i Beatles, la lettura e i sapori forti.
l mio lavoro di enologo consulente è imperniato sulla necessità di calarmi nei territori dove opero e di entrare in simbiosi con le diverse proprietà con cui collaboro. Ogni vino di ogni azienda è frutto della condivisione di un progetto che parte sempre dal vigneto. Non sono un dispensatore di ricette ma il mezzo attraverso il quale cercare di raggiungere gli obbiettivi aziendali.
Il vino credo sia il prodotto dell'agroalimentare che più di ogni altro ha un profondo legame con il territorio di origine. In nessun altro alimento è così influente l'interazione tra territorio, varietà e uomini. Non so se ci sia un approccio migliore di altri per fare vino, ma sono certo che il modo più divertente di lavorare è focalizzare l’obiettivo della ricerca del giusto equilibrio tra le varie componenti per ottenere un prodotto con delle unicità
